Page 38 - Rivista Like N°6
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Like - La pasta fatta con la pietra
           di Antonio D’Amico - Gastronauta
           Zilletta di Brancia, dove


           la cerealicoltura


           è al tempo della pietra


           La famiglia Petruccelli coltiva i grani secondo tradizione

                        A  Zilletta di Brancia   di nicchia.
                         tutto sembra esse-    Una filiera produttiva che rende le fa-
                         re rimasto fermo nel   rine aziendali diverse da quelle nor-
                         tempo:  il  mulino  a   malmente in commercio. «Perché ma-
                         pietra, le colture bio-  ciniamo i grani coltivati in azienda con il
                        logiche e tradizionali,   mulino a pietra – commenta Leonardo
                      tutto scandito da ritmi or-  Petruccelli, ultimo in ordine geneaolo-
           mai lontani, quasi dimenticati. Che ne   gico della famiglia e convinto asserto-
           fanno un punto di riferimento sempre   re della cerealicoltura di qualità e bio
           più  apprezzato  da  pastifici,  panifici  e   -, così da ottenere una farina ricca del
           gastronomie di qualità              germe di grano e di fibre, con un ottimo
           È quanto accade ogni giorno,           sapore e con proprietà nutritive su-
           da  quattro  generazioni  a                periori  rispetto  alla  molitura  a
           queste parte nell’Azien-                      cilindri»
           da “Zilletta di Brancia”,                       A “Zilletta di Brancia”, il
           il mulino a pietra del                           mulino a pietra del Ta-
           Tavoliere della fa-                               voliere, si usa il “favino”
           miglia  Petruccelli                               per la cura dei terreni.
           da San Marco in                                    Si tratta di una tecni-
           Lamis. Lavorano                                    ca particolarmente
           la terra in questa                                 rispettosa  dell’am-
           contrada a pochi                                  biente e a bassissimo
           chilometri  da  San                               impatto, che permette
           Severo da quattro                                di arricchire il terreno di
           generazioni, da prima                           azoto e sostanze nutriti-
           che questi agri fossero                       ve senza l’uso di prodotti
           stati trasformati in aero-                 chimici. Un fenomeno natu-
           porti militari dagli alleati du-       rale ottenuto piantando appunto  il
           rante la Seconda guerra mondiale.  A   favino nel terreno e lasciandolo cresce-
           ridosso di quella “Via Sacra Langobar-  re per poi trinciarlo e ararlo.  «È un’o-
           doum” percorsa da pellegrini e crociati   perazione importantissima che rigenera
           diretti a Monte Sant’Angelo. È in questa   il  terreno  e  lo  prepara  per  una  nuova
           azienda che si producono cereali ma-  semina  100  per  cento  biologica,  come
           cinati a pietra e poi destinati al mercato   nella tradizione – commenta il giovane


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